Nottetempo di alcuni giorni fa, ignoti ladri di reperti storici hanno perpetrato l'ennesimo furto nel nostro territorio. Oggetto del trafugamento: un cippo (del quale la nostra sede ha realizzato un focus nel marzo 2021) posizionato sulla strada provinciale 51 ( Campobello di Mazara/Torretta Grantola), ad angolo con la via Ingegna, meglio definita come “statuneddu di la 'Ngegna”.
Detto cippo di calcarenite bianca, a grana fine, testimoniava, recando su una facciata, la scritta: “ANNO X 1928 BONIFICA 'NGEGNA” e recava, inoltre, un alto rilievo, il fascio littorio, emblema del regime.
Sconfortata, dal dolore più profondo, per la perdita, ne dà il triste annuncio la sede dell'Archeoclub Campobello Cave di Cusa. Una prece.
Quest'ultima ruberia, unitamente ad altre precedenti azioni, consumate sul nostro territorio, quali:
la demolizione del ponte, che attraversa il canalone della bonifica Ingegna, chiamato “Il ponte di Mussolini”, realizzato in blocchi di pietra bianca, per poi essere ricostruito in cemento;
l'abbattimento della superba struttura che ospitava il mercato del pesce, nell'omonima piazza comunale, nell'anno A.D. 1978, per creare l'attuale fatiscente immobile;
avevano un denominatore comune, recavano entrambe il simbolo del fascio littorio e l'aquila romana, emblemi che ci ricordavano un periodo storico della nostra nazione, il 900.
Queste azioni, oserei dire scellerate o mirate, depauperano sempre di più il nostro già bistrattato territorio.
A qualche autorità interessa un “cippo” di questo cippo?
Campobello di Mazara 06/11/2023
Antonino Gulotta
Presidente Archeoclub
Campobello Cave di Cusa
Comments