Il muretto a secco è un particolare tipo di manufatto costruito con blocchi di pietra opportunamente disposti ed assemblati senza uso di leganti o malte di alcun genere.
Nel 2018 è stato inserito nel Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
Nei tempi passati, prima metà del Cinquecento, veniva costruito per delimitare fondi agricoli, evitare smottamenti, conservare l'integrità ecologica del terreno e la biodiversità della flora e della fauna locali.
Originariamente nacque anche dall'esigenza di ripulire i terreni dai sassi ingombranti che ne impedivano la coltivazione e serviva per dividere le colture e i pascoli, a mo’ di protezione anche dai furti.
Un esempio, più raro che unico, di muretto costruito con pietre grezze del posto, selezionate in varie forme e dimensioni, oggi, lo possiamo osservare, ammirare e toccare all'interno del nostro territorio.
Trovasi lungo la via Calatafimi ad angolo con la via Santorini e fa da cornice e confine al parco cittadino di Rocca del Gallo, allocato sul poggio della Guaguana (Vavana).
Tale muretto, che rende pittoresco questo scorcio di territorio che oggi giace nell'incuria più completa e nell'abbandono totale, si spera che possa essere studiato, protetto da speculazioni e valorizzato dal punto di vista turistico-culturale.
Ci auguriamo che sia attenzionato e giustamente valorizzato dalla nostra Amministrazione, per creare un percorso culturale che comprenda: le Cave di Cusa, il Baglio Florio-Museo della Vita e della Civiltà contadina, l'Erbe Bianche-insediamento del B.M. e B.R., l'opera architettonica costituita dal muretto a secco, il sito di Rocca del Gallo, la barocca Chiesa Madre, con le opere ivi contenute, e ciò che resta della Casa Ducale, nel viale Risorgimento.
Campobello di Mazara 24/06/2022
IL PRESIDENTE DELL'ARCHEOCLUB
CAMPOBELLO CAVE DI CUSA
ANTONINO GULOTTA
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