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Immagine del redattoreARCHEO CLUB

IL S.S. CROCIFISSO, IL SANTO MONTE E LA DEVOZIONE DEI CAMPOBELLESI

La nostra Campobello nasce formalmente il 10 Dicembre 1621, a seguito della “Licentia populandi novam civitatem” concessa da S.E. Viceré di Sicilia Filippo III a don Giuseppe Di Napoli, Principe di Resuttana.

I primi insediamenti furono la casa ducale, la chiesa ed alcune abitazioni rurali, che sorsero lungo l'attuale via Garibaldi.

La chiesa Madre viene costruita nel 1587 là dove sorgeva una chiesetta primigenia e fu oggetto di modifiche e di ampliamenti nel 1825, per volere del clero su progetto dell'Architetto Sacchetti. Collaborarono ai lavori i cittadini della comunità, portando in processione nei giorni festivi le statue di San Vito (patrono della città), San Giuseppe e dell'Immacolata, per raggiungere la cava del Santo Monte, dalla quale tornavano carichi di pietre da utilizzare nella fabbrica della chiesa; inoltre i devoti versavano qualche obolo.

Sebbene la partecipazione e gli sforzi, anche economici, non è stato possibile erigere la seconda torre prevista dal progetto, oggi infatti lato sinistro possiamo osservare solo un terrazzo vuoto.


Il 19 gennaio 1666 viene donato alla comunità da parte del principe Giuseppe Barresi Di Napoli, duca di Campobello, il Crocefisso ligneo opera di Fra Umile da Petralia, forse, l'ultima creato dallo stesso, che per voto o per fioretto ne ha plasmato 33 (anni di Cristo).

L'opera nella sua plasticità, a dire di un biografo, ci riporta al volto dell'intagliatore che, sentendosi vicino alla morte, rappresenta il Cristo morente con gli occhi socchiusi e con la bocca semiaperta, dalla quale si intravedono denti e lingua.

Una peculiarietà ricorrente in tutte le sue opere è costituita dalla spina conficcata nel sopracciglio sinistro del Cristo, dal quale sgorga un fiotto di sangue, espressione sublime di arte scultoria e pittorica.

Il maestro creava pregevoli Crocifissi lignei policromi, dalla sovroumana bellezza e possente drammaticità.

Fra Umile da Petralia, il cui nome secolare era Pintorno, ultimo di 16 figli, nato a Petralia Soprana tra gli ultimi mesi del 1600 ed i primi del 1601 “manca prova documentaria”, muore a Palermo il 9 febbraio 1639 e viene sepolto nella chiesa del convento di Sant'Antonio a Palermo.

Citiamo alcuni suoi contemporanei e conterranei: Li Volsi, Loiacono, Gagini, i Ferraro e la loro bottega.

Ricordiamo che è ancora possibile ammirare il Gagini presso la chiesa di San Giuseppe in Castelvetrano ed i Ferraro nella chiesa di San Domenico, sempre, in Castelvetrano, che, per magnificienza delle opere contenute, viene definita la Capella Sistina della Sicilia.

A dispetto del passare inesorabile del tempo, la devozione della nostra comunità resta immutata e, a dimostrazione di ciò, domenica 24 c.m. verrà portata in processione la “Vara” opera in ferro e legno riccamente decorata che ospita il simulacro del S.S. Crocifisso.

Seguiranno giochi pirotecnici.


CAMPOBELLO DI MAZARA 21/09/2023

ANTONINO GULOTTA




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