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Immagine del redattoreARCHEO CLUB

NON È MAI TROPPO TARDI!


L'oliva bianca Leococarpa produce un olio molto chiaro che viene per tradizione mescolato con estratti di radici e balsamo per ottenere un unguento usato dalla Chiesa cattolica in molte cerimonie, come battesimo e cresima, oppure viene usato come olio combustibile, poiché bruciando produce poco fumo.

Oltre alla Leococarpa, possiamo citare altre varietà di olive come: l'ascolana, la biancolilla, la caprese, la cerasuola e infine la nocellara del Belice, regina di ogni varietà, nota nel nostro territorio sin dal VII secolo a.C. Ci piace ricordare le piante di ogliastro, che si ergono maestose fra i tamburi e i capitelli abbandonati dai Selinuntini e nelle Parche di Cusa (Campobello), e ancora un magnifico esemplare di nocellara, nato nel XII secolo, secondo l'età stimata, che spunta dalla roccia sedimentaria clastica nelle Latomie del Barone (Castelvetrano). E che dire del grande ulivo della varietà Erbano che si erge al centro del baglio della masseria del principe Carpinello di contrata Borragine? Dalla suddetta pianta viene estratto un profumato olio destinato, per grazia ricevuta, alla Madonna delle Grazie del monastero dei Benedittini a Polizzi Generosa.

Oggi la cultivar Nocellara del Belice, la cui crescita è lentissima, nel nostro territorio si è diffusa in tutta la provincia dal livello del mare sino a dove le condizioni climatiche lo hanno consentito, così da diventare, nel tempo, l'albero che domina e caratterizza l'intero paesaggio agrario.


Nel nostro Comune, al momento, la coltivazione di questa varietà d'ulivo costituisce l'unica fonte di reddito. Assistiamo nel contado a una visione monocromatica, creata da una estesa monocultura che nel tempo inaridirà il suolo e inoltre l'impiego di trattamenti con pesticidi, somministrati a calendario e non al bisogno, non farà più volare api e insetti pronubi.


L'amministrazione comunale, svegliandosi dal sonno, si accorge solo oggi dell'esistenza di ulivi con la consequenziale produzione di olio e perciò celebrerà il 5 c.m. la prima sagra dell'olio e dell'ulivo, dopo che sono trascorsi circa 3000 anni da quando, secondo la mitologia greca, la dea Athena ci ha regalato l'ulivo, albero dell'abbondanza e della sapienza.

Meglio tardi che mai!


Campobello di Mazara 02/11/2023

Nino Gulotta

Presidente Archeoclub

Campobello Cave di Cusa








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