Il Presidente dell'archeoclub di Campobello di Mazara, unitamente ad alcuni soci, nei giorni scorsi si sono recati nel sito archeologico “ Cave di Cusa”, dove hanno rilevato lo stato in cui versa il sito.
La sede locale dell'archeoclub ha dunque inviato una richiesta di intervento al Direttore del Parco.
Di seguito si invia la richiesta:
“Illustrissimo direttore, mi preme segnalare lo STATUS QUO nel quale versa il parco archeologico “Cave Di Cusa”, di cui con la presente si fornisce un quadro tanto sintetico quanto emblematico.
I visitatori vengono accolti dalla sbarra di ingresso, sulla quale e' presente
una scritta, frutto di ignoti, di una volgarità unica e offensiva per ogni civile senso di pudore; a rincarar la dose, contenitori d' immondizia, posti in bella vista,
stracolmi, traboccanti di ogni genere di rifiuto e maleodoranti.
E che dire dei lampioni posti lungo l'asse della strada di accesso,spenti,causa
gruppi illuminanti rotti e privi di lampade?
La informo che l' interno del parco e' ad uso “palestra”, fungendo da luogo
a cielo aperto per l' addestramento e allenamento di motociclisti che, oltre ad
essere incuranti e irrispettosi dell'ambiente e/o degli eventuali visitatori,
turbano la sacralità del sito estrattivo più bello ed unico dell'intero bacino del
Mediterraneo occidentale.
Chiudono il cerchio i bidoni dell'immondizia, posti all'interno del parco,
anch'essi non svuotati, che, con grande rammarico, negli ultimi tempi sembrano
servire solo ai suddetti vandali come ostacoli per le loro gincane motociclistiche.
Confidando nella Sua illuminata sensibilità, invio cordiali saluti e deferenti ossequi.”
Campobello Di Mazara 14/12/2020 Antonino Gulotta
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